Il prolungamento dei controlli ai confini tra Italia e Slovenia, deciso dal Governo italiano, si scontra con l’auspicio dei presidenti dei due Paesi, Nataša Pirc Musar e Sergio Mattarella, che venga ripristinato al più presto il trattato di Schengen. Lo rilevano Roberto Treu e Damjan Volf, presidente e vicepresidente del Csir Fvg/Slo, che sottolineano come queste misure, oltre a essere assolutamente inefficaci per gli obiettivi che si propongono sull’aspetto del contrasto alla criminalità, intaccano uno dei principi fondamentali e una delle grandi conquiste dell’Unione Europea,quella della libera circolazione delle persone.
«La sospensione del trattato di Schengen – sottolineano i due esponenti del Csir – con il ripristino dei controlli alle frontiere, ha un forte impatto sui lavoratori transfrontalieri, il cui ruolo è stato molto importante per il superamento delle tensioni che hanno contrassegnato la storia di queste terre, favorendo la conoscenza e i rapporti reciproci, determinanti per costruire un clima nuovo e positivo delle relazioni tra Italia e Slovenia. Pertanto è una misura che penalizza lo stesso tessuto economico e sociale del territorio, senza peraltro risultare efficace sul piano della sicurezza».
Ripristinare la libera circolazione: la sospensione di Schengen non serve a niente